DELLA COMPOSIZIONE DEL MONDO

quaestio de aqua et de terra

Personale è politico? 31 gennaio 2010

Filed under: impegno — measumma @ 4:31 PM
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Il corso dei miei diciotto anni proseguì tra questa nuova euforia politica e la vecchia situazione intima; potevano fondersi del tutto questi due interessi, ma non accadde quasi mai, eccetto per qualche periodo più o meno lungo. Per questo è lecito che mi faccia questa domanda, che peraltro ha diverse sfaccettature e ho condiviso alcune di queste, ma forse alla luce dei fatti potrebbe essere modificata così: il personale deve essere politico? Non c’è una risposta netta, a volte si, a volte no, a volte ni, a volte so.
Quella che allora mi sembrava la più logica conseguenza del mio impegno non si concretizzò, sognavo un amore con una compagna che mi piacesse, o meglio, sognavo che la mia ragazza condividesse le mie idee e insieme a me partecipasse alla rivoluzione… In realtà quasi mai ho trovato compagne con cui condividere ciò e il mio amore lontano nel merito mi mandava addirittura messaggi perplessi, interrogandosi sul se il mio nuovo corso avesse potuto far male al nostro rapporto…
Peraltro i suoi messaggi si erano fatti meno assidui, periodici, e per questo più importanti, nonché assolutamente paralleli al mio nuovo impegno.
In autunno una mia foto (in compagnia di
R., manco a dirlo, per le sue posizioni future) comparve in un giornale della sinistra mentre partecipavo ad una manifestazione insieme ad una massiccia rappresentanza operaia (studenti, operai, uniti nella lotta)… durante il corteo si discuteva…
La scansione dei fatti dà l’idea di questa fase di formazione: il 9 gennaio iniziai la lettura dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e il 3 aprile Storia di Gesù di Daniel Rops, un libro di cui sentii il sapore, tanto fu importante. Il 27 gennaio finiva la guerra in Vietnam con la sconfitta USA… Cresceva la mia frequentazione politica, sempre più assidua, tanti gli scioperi e i cortei, nitido il ricordo della manifestazione contro il fermo di polizia conclusa con un’assemblea alla fiera di Cagliari, parlò Branca di Magistratura democratica, con me c’era Agnese, tipica compagna di sinistra…
Costante la mia partecipazione al Collettivo studenti medi del Movimento Studentesco. La mia attività di scrittura era incentivata anche dalle suggestioni molto forti della progressive music… iniziavo a formare la mia discoteca in vinile. Qualche aforisma nel diario: “La violenza nasce dopo l’ingiustizia”, “Ho detto ‘Sono il più meschino degli uomini’ e mi hanno risposto ‘Hai ragione’; ebbene, nessuno di loro ha mai detto niente per cui potessi dire ‘Hai ragione’ ”. Un forte spirito polemico, paradossale, sovversivo.
Proiettai questo momento anche nella didattica, preparai una relazione sulla rivoluzione greca del 1821. Anche nelle lettere alle mie pen-friend trasponevo questo mio momento esaltante.
Tutto era ormai trasformato in rivoluzione, anche la Messa del “precetto pasquale” organizzata dalla scuola nella antica chiesa di San Saturnino, (successivamente dedicata ai santi Cosma e Damiano). Mi tornò in mente (forse l’anno precedente) la messa beat a San Lucifero…
Questa nuova fu diversa, molto spirituale, canti moderni accompagnati dalla chitarra classica. Altra novità assoluta fu l’invito del sacerdote all’assemblea, dopo l’omelia, di commentare le scritture, anche la comunione fu pertanto emozionante.
Era già Pasqua dunque… in casa si respirava un’aria diversa, non da fronte, tornava la dicotomia evocata all’inizio; furono vacanze all’insegna della musica, ascoltata e suonata… i preferiti erano sempre Battiato, Procol harum e Aphrodite’s child… la gita fuori porta saltò per la pioggia… l’immagine di quell’anno fu pertanto il bar, impregnato di fumo.
In questa atmosfera più intimista mi lasciavo andare ad esperimenti estetici, capelli lunghi, baffi…
Arrivò l’estate, la mia prima guida e la patente, il ritorno del mio amore dopo quasi due anni, i suoi baci e…  la dolorosa fine di questo legame, nuovi spiragli femminili… ma nella mente sempre lei, la volontà di riaverla, la lotta, la sofferenza…
Ascoltavo: Come un vecchio incensiere all’alba di un villaggio deserto – Alan Sorrenti, The six wives of Henry VIII – Rick Wakeman, In deep – Argent, Twice removed from yesterday – Robin Trower, Houses of the holy – Led Zeppelin, Felona e Sorona – Orme, Il giorno aveva cinque teste – Lucio Dalla, Opera prima – Rustichelli e Bordini, Love devotion & surrender – Santana & Mc Laughlin, Wolf city – Amon dull II.
Singoli: Laguna sunrise – Black Sabbath, Dolci momenti – Saint Just, Roll over Beethoven – ELO, La tua casa comoda – Balletto di bronzo, Aeternum – Formula 3, Hocus pocus – Focus.
(XVIII – 03.02)