DELLA COMPOSIZIONE DEL MONDO

quaestio de aqua et de terra

Santa Giusta pop festival 31 ottobre 2009

Filed under: music — measumma @ 9:51 PM
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In quegli anni in tutta la penisola, specie nel periodo estivo, venivano organizzati una miriade di festival della musica d’avanguardia e nuove tendenze, detti più semplicemente “pop”; sono passati alla storia quelli di Caracalla, di Villa Pamphili, di Licola e del Parco Lambro o di Re nudo.
Dovevo iniziare la quarta superiore quando anche in Sardegna ne venne organizzato uno a Santa Giusta, ad opera dei Salis.
Avevo sognato la partecipazione ad uno di quei festival e riuscii a realizzare quello che poteva sembrare impossibile per la mia età.
Martedì 19 settembre, ore 13, mi diressi verso l’uscita per Oristano imbottito di magliette, con una borsa di canapa a tracolla, dove avevo infilato un plaid, un maglione, una camicia tipo militare, tre panini e accessori vari.
Era stato un risveglio particolare, del tipo che ora riconosco in ogni partenza, ma all’uscita di casa respirai subito un’aria nuova, di libertà e non avevo paura. Mi sentivo diverso e incompreso da sempre, da tutti. Nei giorni precedenti avevo cercato inutilmente compagnia, dunque il mio giudizio sul mondo circostante era quanto mai negativo, pensavo alla gente come esecutrice meccanica di una parte per lei prestabilita. La mia diversità si configurava come un’uscita da questi schemi, un cercare il nuovo, essere me stesso fuori dalla convenzioni. Avrei vissuto due giorni alternativi, tanta ne era la voglia che non mi fermai a fare l’autostop, ma lo facevo mentre camminavo a piedi e intanto pensavo; percorso oltre un chilometro, guardandomi intorno, osservai che l’ambiente circostante, mi sembrava nuovo, aveva un’aura e un altro profumo; quei luoghi già visti e comuni mi giungevano agli occhi bellissimi e pieni di fascino.
In quella, quando il destino si vuol prender gioco della logica, una utilitaria dei carabinieri si fermò per darmi un passaggio senza che io lo avessi chiesto. Il passaggio fu breve, raggiunto il primo paese intermedio (alle 13,30), continuai a camminare, bevvi e mi bagnai il viso; occhi conosciuti mi scrutavano, la mia anima sorrise. Il paese era tranquillo e silenzioso, le montagne in lontananza sembravano più in basso di me, sottomesse; dall’altro lato si apriva la vista di una vasta pianura, limpida e da sogno, seminata di colline a forma di seno; a destra la montagna dava con la sua vegetazione un senso di protezione.
Mi caricò un’altra utilitaria, forse due geometri, parlava sempre uno dei due, di aspetti tecnologici… Arrivai a Santa Giusta alle 14,20. Mi sentii a mio agio, raggiunsi il campo sportivo dove si sarebbe tenuto il festival. Sicuro di me, osservato. Tornai indietro e incontrai Stefano, un compagno di classe, sedemmo nei giardini davanti alla basilica, si parlò, si giocò, si mangiò, si ascoltò “Per voi giovani”; mi parlavano persone sconosciute, ma sembrava che le conoscessi da tempo. Girammo per le strade, notammo delle ragazze, carine… poi di nuovo al campo, attendemmo le 19,30 per l’inizio del concerto.
Accade allora una cosa che oggi potrebbe sembrare normale, ma che allora era scandalosa e fece sollevare il pubblico. Tonietto Salis annunciò che per entrare al campo si doveva pagare. Non era tantissimo, ma montò la contestazione e alla fine ci trovammo fuori, in una cunetta, incavolati. Il campo era chiuso da una rete metallica, la posizione era scomoda, ma vedevamo.
Aprirono i Leslie, i più modesti, facevano rock and roll, si scatenò un casino e noi saltammo il recinto. Seguì la Classe di ferro, modesti anch’essi, ma facevano scena e avevano un cantante originale. La Nuova stagione aumentò la qualità, genere avan-classico, oggi diremmo soft-rock; Espressione, deludenti rispetto alle aspettative; la Nuova generazione non ha fece miracoli, ma fu originale. La formazione che mi piacque di più fu Fine di un capitolo, contava anche su due sassofoni, ma il cantante non era il massimo; i Martini, gruppo storico di Oristano, adeguato al progressive, con un buon batterista, conclusero la prima giornata.
Era passata la mezzanotte e cercammo un posto per dormire. Alla fine decidemmo di stare sotto il palco. Per non aver freddo indossai tutto quello che avevo: tre magliette, due maglioni, una camicia.
Dormii poco, quasi nulla, dormiveglia… Un incapace continuò a battere sul pedale della batteria per buona parte della notte, altri si attardarono a dire cretinate (ozieresi e guspinesi), poi ci si mise un cane e il traffico sulla superstrada fece il resto.
Ci alziammo alla sette e venti, ci lavammo pubblicamente in una fontanella, raggiungemmo il piazzale di chiesa; mi alleggerii di qualche maglia, entrammo a visitare la basilica. L’interno mi colpì tanto, mi sembrò di fare un tuffo nel passato; chiesa romanica, mi dava l’impressione che all’uscita ci dovesse essere un bosco…
Ci sedemmo un po’ nel piazzale, giocammo, poi raggiungemmo a piedi Oristano… In via dritta cominciai ad approcciar ragazze, facemmo un giro per la città e ci fermammo nel piazzale della chiesa di San Sebastiano, scrissi una cartolina. Di ritorno, in via dritta incontrai Donatella,  era con Rita un’amica e mi disse di non avermi riconosciuto vestito in quel modo, forse sarebbero venute al concerto. Ci sentivamo osservati, hippy. Mangiammo, si giocò a carte con altri due compagni di ventura, cagliaritani. Mi addormentai al sole in Piazza Eleonora, al risveglio mi rinfrescai in una fontanella… e si tornò a Santa Giusta… Camminavamo spavaldi, ci fermammo a mangiare melone e anguria. Stefano andò via e proseguii con gli altri.
A pomeriggio avanzato, nei pressi del campo, incontrai di nuovo Donatella e Rita, le portoai a vedere il palco, volevano vedere i Salis. Si prese insieme un gelato e facemmo insieme dei giri per il paese. Incontrammo altre tre amiche, tra loro quella che il giorno prima si era imboscata e veniva continuamente chiamata dal palco.
Anche questa volta nacquero questioni con l’organizzazione, ci spinsero indietro, ma dopo un attimo eravamo al punto di prima.
Iniziò un supergruppo, il Banco dei pegni, con componenti di vari gruppi, poi i Leslie, già conosciuti ieri; Cronaca di un minuto, stesso livello; la Nuova generazione, presente ieri; i Sigma di Sassari, il gruppo migliore in assoluto con due brani propri “Venerdì santo” e “Il profeta”. I Martini mi erano parsi meglio il giorno prima, Espressione invece meglio, anche per l’apporto di un organo Hammond. Bravissimi gli ex Fire, ora Capitolo successivo.  Conclusero i Salis. A questo punto mi avvicinai di più. Ottimi, suonarono la suite The hard man. Bravissimo il tastierista.
Finito il concerto, un’altra notte sotto il palco… alle quattro del mattino scoppiò un gran casino, poi ha cominciò a piovere, ma per poco. Dormii e non ebbi freddo. Mi alzai alle 6,45. Raggiunsi la fontanella per rinfrescarmi, dunque la superstrada per l’autostop. Alle 7,20 trovai un passaggio per Uras… appena il tempo di dare uno sguardo al monte ancora dormiente ed ebbi un passaggio per casa. Arrivai alle 8,20.
Singoli interessanti del periodo: Woman is the nigger of the world – John Lennon, Happy the man – Genesis, Civiltà dei fumi – Escalation.
(XVIII – 19.9)
pop festival

 

2 Responses to “Santa Giusta pop festival”

  1. Anonimo Says:

    Il primo festival rock a Santa Giusta, che io ricordi, fu a settembre del 1971 a ottobre seguì quello di Carbonia.

  2. versusverso Says:

    Questo allora non era il primo…


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